24 feb 2014

Perché Xera, la ragazza con la spada?

 Come vi avevo già accennato nell’articolo precedente, la mia passione è sempre stata quella di scrivere. È necessario fare questa premessa per capire che nel corso della mia vita, mi sono sempre ritrovata dinanzi a un foglio bianco con tante idee nella testa e mille mondi immaginari da esplorare. Una delle poche idee che non ho mai abbandonato, è quella di Xera. Quando inventai questo nome [che ricorda molto quello di Xena, la mia eroina preferita] anche se potrà sembrare difficile da credere, lo associai a un pianeta e non alla splendida adolescente che descrivo nella mia storia. 

Xera era un pianeta con tanto di struttura geografica, economica ecc. ma soprattutto era nato come fumetto. Quest’ultimo sviluppo lo raggiunsi ai tempi dell’università, quando una Valeria pazza, si unì indissolubilmente con Monsieur G, compagno d’avventure di una vita e per affetto, fratello adottivo. Il nostro sogno si concretizzò in numerose tavole ma purtroppo non trovò riscontro con la realtà poiché il lavoro (per due inesperti) si rivelò troppo grande, senza contare che certe vicissitudini familiari, decretarono un mio temporaneo allontanamento dalla scrittura e purtroppo anche da Monsieur G (non temete, dopo un anno di meditazione ascetica, ci siamo ritrovati). 

In questo periodo riscoprii un’altra mia passione che già in passato era stata per me, fonte d’ispirazione: i videogames. Non fraintendetemi, so che per alcuni non sono altro che una perdita di tempo o a uso esclusivo dei classici Nerd che televisione e cinema, hanno stigmatizzato. Io penso, invece, che per una ragazza costantemente con la testa in spazio/tempi differenti (non preoccupatevi non sono schizofrenica, almeno credo), l’idea di entrare in prima persona in quelle ambientazioni Fantasy interattive, era stupendo. Tutti quei luoghi che avevo immaginato solo con la mente, li ritrovavo davanti ai miei occhi (non posso non citare Final Fantasy VIII).

17 feb 2014

01 - Perché "Lo Scrittoio Segreto" ?

01/07/13 Data molto importante per me. In quella calda giornata estiva, decisi che era giunto il momento di smuovermi da un periodo di torpore e sonnolenza intellettiva. Avere la possibilità di rincorrere i propri sogni, oggigiorno, è diventato un lusso che in pochi si concedono, vuoi per la mancanza di prospettive lavorative ma soprattutto, perché ormai è prassi, il dover inculcare nei giovani, la mentalità secondo cui i sogni si possono rinchiudere in un cassetto, per essere sostituiti da pensieri realistici come: conseguire un titolo di studio, trovare un lavoro (se sei fortunato) e se tutto va bene, crearti una famiglia alla quale tramandare gli stessi principi. Adornato inoltre, dalla falsa speranza, di avere tutto il tempo del mondo per poter realizzare il proprio sogno. 

Quanto di tutto questo, corrisponde a verità ? Io non lo so di certo, tuttavia l’idea di accantonare la mia passione per segregarla in un cassetto dimenticato, mi uccideva. 
Com’è facilmente comprensibile, il mio sogno è scrivere. Lo è sempre stato sin da piccola. Inutile citare le innumerevoli agende, ricche di storie, che mi hanno sempre accompagnato nel corso della mia vita e lo stesso si può dire per i cari amici libri. 
Potreste anche non crederci, ma possiedo ancora il primo libro che mi è stato regalato e con molto orgoglio, è esposto nella mia piccola libreria personale; per chi fosse curioso in merito, il titolo è … tenetevi forte … : Un Giorno alla Fattoria, con tanto di orologio gigante che mi permise di imparare anche le varie ore del giorno.

Ho sempre prediletto i libri senza illustrazioni, poiché mi davano modo di immaginare ogni singolo dettaglio, proprio come lo desideravo (non sono una maniaca del controllo eh! … forse solo un pochino), poi quando il racconto terminava, correvo subito a scriverne uno mio, con un finale che all’epoca ritenevo migliore (maniaca del controllo parte seconda).

Ben presto però, iniziò anche l’epopea dei cartoni animati e naturalmente è inutile per me riportare come da bambina, ambissi a creare storie da cui trarne, appunto, animazioni. I miei preferiti erano (come sempre si suol dire) quelli che passava il convento , in questo caso i canali locali e tra i più famosi, indubbiamente, c’erano: Anna dai capelli rossi e Papà Gambalunga (mi asterrò dal riportare tutto il periodo delle scuole elementari in cui emulavo Sailor Moon nella mia cameretta, meglio evitare di divulgare certe informazioni … ehm "Penna cancella l’ultima parte" [Cit.]).

Ora qualcuno di voi potrebbe chiedermi: “Ok, va bene, ma che c'entra tutto questo con il titolo del tuo blog?”, C'entra eccome! rispondo. Per chi non avesse mai visto questi anime, dovete sapere che le protagoniste, solitamente, possedevano scrittoi o scrivanie, che dir si voglia, molto particolari e da allora, io me ne sono innamorata. Per questo motivo, quando ho creato il mio blog, mentre mi barcamenavo tra vari nomi, in compagnia del fido Signor N. e del mio Big V. nulla mi sembrò più evocativo, quanto lo scrittoio in questione, per rappresentare in toto, l’idea che avevo in testa per quella piattaforma. 

Ovviamente non poteva essere un semplice scrittoio qualunque, bensì uno segreto, dotato di tanti piccoli cassetti, nei quali avrei riposto tutte le storie, i pensieri e le emozioni che fino a quel momento mi ero limitata a trascrivere un po’ di qua e un po’ di la.

Spero che la risposta vi abbia soddisfatto, mie care Giovani Leve anche perché è l’unica, quindi o questa o niente. Come disse il buon Alastor Moody: Fine della storia, addio, ciao; ci sono domande?” [Cit.]


INIZIAMO DA QUI

Quando ho creato Lo ScrittoioSegreto (ormai ben sette mesi fa), le domande più frequenti, cui ho dovuto rispondere, sono state:

“Perché hai scelto questo nome per il blog?“ oppure,
“Che cosa ha ti ha ispirato per la creazione del tuo racconto?” e anche,
“I personaggi sono persone reali o frutto della tua immaginazione?”.

Con il passare dei mesi poi (e svariate camicie sudate), sono riuscita a espandere la mia visibilità e ciò ha generato nuovi quesiti. L’unica soluzione sensata quindi, è stata creare questo blog adesso in fase di testing, sul quale attraverso piccoli aneddoti e un po’ di retroscena, cercherò di soddisfare le vostre più oscure curiosità … o anche no.
In seguito al suggerimento dunque, del mio caro amico Mr. F (Tutelerò la sua identità con questo Nick Name poiché, se rivelassi il suo vero nome, poi dovrei sparaflesharvi uno a uno e non sarebbe piacevole, soprattutto per me; dirò soltanto questo: MIB, a voi libera interpretazione) ho digitato quell’invitante scritta di Blogger “Crea il tuo blog” e tra un’impostazione e l’altra, eccoci qui punto e a capo. Con i successivi post, spero un po’ più seri di questo, risponderò a quelle domande che ho citato all’inizio, più degli extra (sperando di farvi cosa gradita, altrimenti, come dice Mr. F, “fuffa” lo faccio comunque). Si tratta perlopiù degli appunti che non ho mai pubblicato, le mie Note al Margine.

Non mi resta che augurarvi, come sempre, una Buona Lettura.